Sirolimus nella malattia policistica renale autosomica dominante
Nella sindrome del rene policistico autosomica dominante ( ADPKD ), l’attivazione aberrante del pathway di mTOR ( target della rapamicina nei mammiferi ) è associata all’ingrossamento progressivo del rene.
Il farmaco Sirolimus ( Rapamune ) sopprime il segnale mediato da mTOR.
In uno studio clinico controllato della durata di 18 mesi, in aperto e randomizzato, un gruppo di ricercatori si è posto l’obiettivo di determinare se Sirolimus fosse in grado di arrestare la crescita del volume renale nei pazienti con malattia policistica renale autosomica dominante.
Cento pazienti di età compresa fra 18 e 40 anni sono stati assegnati in maniera casuale al trattamento con Sirolimus ( dose target, 2 mg giornalieri ) o con terapia standard.
Tutti i pazienti avevano una clearance stimata della creatinina di circa 70 ml/min.
La risonanza magnetica in serie è stata eseguita per misurare il volume del rene policistico.
L'esito primario era il volume totale del rene a 18 mesi in seguito a valutazione in cieco.
L’esito secondario era la velocità di filtrazione glomerulare e la velocità di escrezione urinaria dell’albumina a 18 mesi.
Al momento della randomizzazione, il volume mediano totale del rene era di 907 cm3 nel gruppo trattato con Sirolimus e 1003 cm3 nel gruppo controllo.
L’incremento mediano nei 18 mesi è stato di 99 cm3 nel gruppo trattato con Sirolimus e 97 cm3 nel gruppo controllo.
A 18 mesi il volume totale mediano del rene nel gruppo Sirolimus è stato del 102% rispetto a quella del gruppo di controllo ( P=0.26 ).
La velocità di filtrazione glomerulare non ha mostrato differenze significative tra i due gruppi; al contrario la velocità di escrezione urinaria dell’albumina è risultata più alta nel gruppo trattato con Sirolimus.
In conclusione, negli adulti con malattia policistica renale a trasmissione autosomica dominante e con patologia renale cronica in fase precoce, 18 mesi di trattamento con Sirolimus non hanno arrestato la crescita del rene policistico. ( Xagena2010 )
Serra A L et al, N Engl J Med 2010; 363: 820-829
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